novagorica – Preghiera violenta

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Preghiera violenta è l’album d’esordio dei novagorica.
È un intreccio di canzoni dalle atmosfere scure, un mantra di delicatezza e rabbia in cui parole nude si mescolano all’irruenza musicale in un gioco di rumore e preghiere gridate.
Preghiera violenta è un inno al perdersi, un tumulto sentimentale dalle sonorità alt-rock e post-grunge.

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Descrizione

Presentazione brani

Chimera

Il mare, gli attacchi di panico, le notti insonni, le risse per farsi male e il sapore di sale sulla lingua. Una notte passata in una stazione degli autobus, poi l’alba sul Tirreno e il primo respiro dopo tanto tempo. Una carezza. Uno sguardo.

Proteggimi dal mare.

Fiocco nero

Svegliarsi, mangiare, dormire. Fingere che sia abbastanza.

Ripetere.

Cenere

I finali tristi, le cene senza sguardi, i baci senza voglia.

Ballare fieri sulla propria tomba addobbata a festa.

Metadone

Una casa affollata di specchi, tanti da non rendere possibile uscire senza cadere nel proprio riflesso. Notti lunghissime, non riuscire ad uscire, una ricerca continua di un palliativo, un metadone emotivo, un grammo di luce.

Giochi proibiti

Scoprire una persona sprecando l’ennesima notte in cui sarebbe stato meglio dormire.

Eloisa

La paura del vuoto. Ho scritto queste parole sulla tua schiena. L’inchiostro cuciva i tuoi nei, in un letto freddo della riviera romagnola. Eppure le ho capite davvero solamente qualche anno dopo, davanti alla tomba su cui non mancano mai fiori, al cimitero di Pére-Lachaise.

Cosa ti stavi aspettando

Sporcarsi di dolcezza.  Un bagno a Trieste, la finestra dà sul chiostro interno illuminato dai lampioni. Siamo fumati. Gli occhi si aprono a fatica. Una dolcezza sporcata. Ma sempre dolcezza. In fondo la distanza che separa l’inconsueto dall’inaccettabile é chilometrica.

Combattersi per perdere

Ferirsi é un gioco semplice.

Una foto in cui sei felice senza di me.

Ferirsi é un gioco semplice.

Una festa, troppo gin.

Ferirsi é un gioco semplice, noi ci giochiamo in tre.

 

Nova Gorica

Un canto di confine,  un manifesto antiumano, un passaggio oltre la soglia.

L’uomo, un’industria di battiti, un nome stampato su un foglio, in una terra di esplosivi e conchiglie. Un uomo, l’uno contro l’altro, da sempre e per sempre. Mucchi di ossa destinati alla polvere. O agli esplosivi. O a diventare conchiglie.

L’ultima festa

Accompagnarsi tenendosi per mano davanti alla fine.

Ci siamo entrati dentro.

Ci pensi mai?

Preghiera violenta

Un letto in un palazzone di cemento vicino Nieuwe Biekerstraat, l’intimità calda, protetta dal vento freddo proveniente dal canale. Cercarsi. Trovarsi. Come in una preghiera. Contano solo le labbra, la pelle, i respiri, il resto non conta, il resto é paura, la peggiore vanitá.

Sei il capolavoro di tutti i miei sbagli.

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